Le donne votano per la prima volta nella primavera del 46 per le amministrative
e nel giugno dello stesso anno per il Referendum e per la Costituente.
L’affluenza delle donne alle urne, sotto la spinta di un’intensa propaganda
sull’obbligatorietà del voto,(pochissimi furono però i partiti che usarono
immagini femminili per la propaganda elettorale) fu altissima: 89,1% con una
differenza irrisoria rispetto agli uomini.
Nella primavera del 46 furono elette 200 donne nei consigli comunali, il2
giugno,21 donne alla Costituente.
I tre partiti di massa D.C., P.C.I, P.S.I, complessivamente presentarono il 6,5%
di candidate.
Dietro il basso numero di candidature femminili stavano sia il forte rifiuto della base dei partiti, sia la debole volontà delle direzioni, con l’eccezione del P.C.I., di imporle dall’alto e la riluttanza delle donne, retaggio del passato, a scendere sul terreno politico.